Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali (SSPL)

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Istituita nell’a.a. 2001-2002 a seguito del D.M. 537/1999, la Scuola per le professioni legali di Roma 3 persegue l’obiettivo di fornire una comune base formativa ai futuri operatori  forensi (magistrati, avvocati, notai) e rappresenta, secondo la legislazione vigente, uno dei passaggi obbligatori per l’accesso al concorso in Magistratura. Sempre allo stesso fine, il succitato Decreto prevede che la sua frequenza equivalga a (e dunque consenta di ‘risparmiare’) un anno di pratica per l’ammissione all’esame di Stato per avvocato.

Il titolo rilasciato dalla Scuola è peraltro un titolo con valore legale, spendibile in tutti i concorsi pubblici e privati.

Proprio in ragione di questi suoi scopi, le lezioni e le esercitazioni della Scuola hanno un taglio eminentemente pratico-applicativo e sono per questo tenute, oltre che da professori, anche da Magistrati, Avvocati e Notai.

Nei suoi 15 anni di esistenza, la SSPL di Roma 3 ha acquisito un indiscutibile prestigio nel panorama nazionale del post-lauream di giurisprudenza, in quanto ha cercato di coniugare nel miglior modo possibile i propri scopi istituzionali con l’esigenza dei suoi frequentanti di acquisire una solida preparazione ai concorsi. Ciò è dimostrato dall’altissima percentuale dei suoi diplomati che riescono, in prima battuta, a superare le prove di accesso alle carriere forensi (92,6% avvocatura, 77% magistratura, 61% notariato, secondo un’indagine statistica interna condotta fino al 2014) e dai successi che molti di quei diplomati possono oggi vantare anche in altri settori nei quali è richiesta una preparazione giuridica (stando alla su citata ricerca, nel 2014 solo il 22% dei diplomati della Scuola era ancora in attesa di occupazione).

Essa è organizzata secondo moduli compattati di materie (con forte prevalenza di quelle su cui di norma vertono le prove scritte dei concorsi: diritto e procedura civile, diritto e procedura penale, diritto amministrativo), che evitano la dispersione delle ore previste per ogni materia in più giorni o settimane, ed il cui contenuto è costantemente aggiornato con la giurisprudenza più recente, messa di volta in volta a disposizione dei frequentati come materiale di studio.  Essa prevede inoltre, lungo tutti e due gli anni, almeno un compito scritto a settimana (tema, parere o atto), la cui correzione, sia individuale che ‘partecipata’, è affidata ad una nutrita ‘squadra’ di correttori e tutor appositamente selezionati. Il suo attuale regolamento, infine, prevede un ampio ventaglio di ore di assenza giustificabili per esigenze lavorative e/o formative (tirocini in tribunale, pratica forense, stage etc.) che consentono di ben coniugare l’obbligo di frequenza di lezioni ed esercitazioni imposto dal succitato D.M. 537/1999 con le diverse, altre attività formative e/o di apprendistato cui oggi i laureati in giurisprudenza devono sottoporsi.

Elisabetta Luzzi Conti 12 Gennaio 2022