Siamo lieti di condividere gli ultimi aggiornamenti sul progetto Addressing the gap in multidisciplinary cooperation to enhance the protection of victims’rights (CEPOV), implementato da settembre 2024 a giugno 2026, con il supporto finanziario del Programma Giustizia – Commissione Europea, dall’Associazione Pro Refugiu (Romania), Università di Bucarest (Facoltà di Giurisprudenza), Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti Civili, Università degli Studi di Roma Tre (Italia), Solwodi Germania e Scandinavian Human Rights Lawyers (Svezia).
Tra maggio e ottobre 2025, sono stati organizzati 4 corsi di formazione in Romania, Italia, Germania e Svezia, a cui hanno partecipato complessivamente 147 avvocati, consulenti legali, assistenti sociali, psicologi, agenti di polizia e altri rappresentanti di istituzioni e organizzazioni della società civile. Gli eventi hanno avuto un approccio multidisciplinare e altamente interattivo, trattando argomenti quali il recepimento del quadro giuridico dell'UE a livello nazionale, come mitigare le sfide nell'erogazione dell'assistenza legale e di altri servizi di supporto alle vittime di reato, il trauma e il suo impatto sulle vittime, come comunicare efficacemente con le vittime, strategie per consolidare la cooperazione interistituzionale al fine di migliorare l'accesso all'assistenza per le vittime di reato.
A partire dall'estate del 2025, le organizzazioni e le istituzioni coinvolte in questo progetto hanno lanciato una campagna sui social media, che durerà fino alla fine del progetto. L'obiettivo dell'azione nell'ambiente online è quello di aumentare la consapevolezza sui diritti delle vittime, sulle procedure per denunciare il reato e di contribuire a cambiamenti comportamentali (ad esempio, per contrastare gli atteggiamenti di colpevolizzazione della vittima). Il target della campagna online è di 100.000 utenti.
Tra settembre e dicembre 2025, i partner del consorzio hanno avviato una valutazione dei servizi di assistenza legale forniti alle vittime di reati in ciascun paese, analizzando la legislazione nazionale e raccogliendo informazioni da numerose istituzioni e organizzazioni in Romania, Italia, Germania e Svezia; i risultati sono stati presentati in dettaglio in 4 rapporti nazionali.
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