Osservatorio giuridico sulla tutela del patrimonio culturale
L’OGiPaC, Osservatorio giuridico sulla tutela del patrimonio culturale, nato all’interno del Centro di Eccellenza in Diritto europeo “Giovanni Pugliese” dell’Università degli studi Roma Tre, è ad oggi una delle realtà più attive del Dipartimento di Giurisprudenza.
L’OGiPaC risponde all’esigenza di individuare un riferimento per lo studio della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, settori sempre più strategici sia sul piano nazionale che sovranazionale. L’attuale fase storica vede, infatti, crescere la sensibilità e l’attenzione per il patrimonio culturale non solo in termini di sua conservazione e trasmissione ai posteri, ma quale risorsa di sviluppo economico e di politica sociale: un mezzo raffinato di integrazione fra gli abitanti sempre più multietnici e plurireligiosi.
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Osservatorio giuridico sui diritti umani e protezione internazionale
Il 22 febbraio 2018 è stato concluso un Protocollo di cooperazione istituzionale tra il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi Roma Tre e il Tribunale di Roma. Il Protocollo (v. anche sul Link identifier #identifier__89965-2sito del Tribunale di Roma) istituisce un coordinamento fra la Link identifier #identifier__9639-3XVIII Sezione specializzata sui diritti delle persone e dell’immigrazione del Tribunale di Roma e l’Università Roma Tre con due obiettivi.
Primo, creare un Link identifier #identifier__178186-4Osservatorio e Banca dati sui procedimenti in materia di diritti delle persone e protezione internazionale. Secondo, offrire ricerche per la predisposizione dei c.d. rapporti Link identifier #identifier__178355-5Country of Origin Information (COI). Entrambe queste attività si prefiggono un ulteriore obiettivo: quello di promuovere lo sviluppo dell’insegnamento clinico del diritto.
Pertanto, entrambi i progetti sono realizzati nell’ambito delle Cliniche legali del Dipartimento. All’Osservatorio lavorano gli studenti della Link identifier #identifier__9914-6Clinica dei Diritti, dell’Immigrazione e della Cittadinanza, mentre alla predisposizione dei rapporti COI gli studenti della Link identifier #identifier__102162-7Clinica legale Human Rights and Refugee Law, sotto la guida dei docenti del Dipartimento. In particolare, la Prof.ssa Enrica Rigo è responsabile per il coordinamento dell’Osservatorio; la dott.ssa Alice Riccardi e il Prof. Mirko Sossai sono responsabili delle COI; la Prof.ssa Noah Vardi è responsabile delle attività di partecipazione alle udienze e mediazione linguistica.
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Osservatorio sui processi di sviluppo delle democrazie europee
L’Osservatorio sui processi di sviluppo delle democrazie europee (OSDE), costituito nel 2023, intende rispondere all’esigenza dei giuristi di orientarsi, confrontandosi in una prospettiva interdisciplinare con studiosi e operatori di varia formazione, tra i complessi e ondivaghi processi di trasformazione che i regimi democratici europei mostrano di subire ormai da alcuni decenni.
L’Europa divisa in due blocchi, sorta dal secondo conflitto mondiale, sembrava destinata a diventare, dopo gli eventi del 1989, un’unica entità, sostanzialmente omogenea e sostenuta dall’ampio percorso di integrazione sovranazionale che, iniziato negli anni Cinquanta, trovò nel Trattato di Maastricht del 1992 un momento di esaltazione tale da far credere opportuno l’avvio di un percorso rivolto alla creazione progressiva di un’unione monetaria intesa tuttavia non come esito, ma come motore di una successiva unione politica. Da questa assai ottimistica prospettiva nacquero certo vantaggi, ma anche problemi di cui oggi molti cittadini europei sentono il peso, in contesti nei quali le cicliche crisi economiche, accompagnate da emergenze globali di varia natura, rischiano di porre in discussione la stessa sopravvivenza dei modelli di democrazia pluralista, sempre più trasformati da crescenti spinte verso una società neoliberale percorsa da populismi e criptoautoritarismi già peraltro evidenti in quelle che sono ormai definite “democrazie illiberali”.
Ma proprio l’originaria (e perdurante) impostazione mercantile del processo di integrazione europeo e la natura ibrida (comunitaria da un lato, intergovernativa dall’altro) delle istituzioni in esso operanti rendono necessario riflettere ancora sul rapporto tra la configurazione tradizionale degli Stati nella loro dimensione nazionale e il tentativo di raggiungere quell’“unità nella diversità” che dovrebbe costituire uno degli obiettivi essenziali di un’Unione europea che sia realmente legittimata in senso democratico. Il tutto in un contesto geopolitico storicamente caratterizzato da persistenti pulsioni egemoniche e forti influenze esterne che rendono comunque tuttora ardua una gestione realmente indipendente delle scelte per un continente che, al di là di ogni retorica, è ancora culturalmente, linguisticamente e politicamente frammentato, nonché sovente percorso da malcelati quanto problematici contrasti interni.
Muovere ancora dalla dimensione statale e dalle prospettive nazionali per comprendere l’Europa è dunque tutt’altro che anacronistico: lungi dal voler avallare implausibili e regressivi sovranismi, ovvero opinabili nostalgie isolazioniste, l’Osservatorio, raccogliendo materiali, organizzando incontri di studio e realizzando pubblicazioni, vuole costituire piuttosto un luogo di informazione, analisi, riflessione e confronto tra studiosi di diversa estrazione e formazione sui problemi delle democrazie contemporanee. Ciò intende fare ponendo particolare attenzione alle criticità presenti nei Paesi a noi più vicini e in quelli geopoliticamente collegati, al fine di rendere più comprensibili i fenomeni in atto e valutare la sostenibilità, per tempi e modalità, dei processi sociali, economici e politici dell’integrazione europea.
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